La Società dei Balestrieri della Città di Gubbio e la consorella biturgense celebrano e difendono dal 1461 la nobile arte dell’uso della Balestra Antica all’Italiana attraverso la continuazione del Palio.
Le nostre due Società sono da allora i custodi autentici e severi di un’arte antica risalente a quando Madonna Battista Sforza, accompagnata dal suo seguito, arrivò in Piazza Grande a Gubbio ed in suo onore “SE BALESTRÒ EL PALIO”.
Da allora siamo continuatori di quell’arte che negli anni, seguendo l’andamento del tempo, è arrivata fino ai nostri giorni con cadenza annuale, senza interruzioni, se non per motivi superiori indipendenti dalla volontà degli attori che, ne hanno impedito lo svolgimento.
Il modulo e le figure attoriali sono stati sempre gli stessi che da secoli hanno celebrato e non gareggiato “LO ANTICO PALIO”.
Perché questa premessa?
Per noi è importante e doveroso rispettare tutti i canoni che la Balestra e il Palio hanno da sempre adottato, come continuatori delle gesta di chi, con cuore e senso di appartenenza ai propri sodalizi, ha accompagnato la nobile arte fino ai nostri giorni.
È fatto obbligo a noi, attori dei tempi attuali, continuare ciò che Loro ci hanno tramandato, senza aggiunte, modifiche sostanziali od innovazioni stravaganti, perché se ancora noi, ripeto, celebriamo e non gareggiamo il Palio, lo si deve soprattutto a questo spirito di conservazione e difesa della nostra comune volontà di rispettare e mantenere ciò che dai secoli e giunto a noi.
Assistere in questi giorni a varie esternazioni che hanno per contenuto l’ammissione o meno al titolo di Tiratore esponenti del gentil sesso fa male al Palio e alla Balestra e non farà raggiungere il traguardo che qualcuno spera anche usando a dismisura i social che innescano un dibattito perverso; in tal modo si coinvolge anche chi, da esterno, non sa di che cosa si stia parlando, e sostiene, al fine di voler riconoscere la parità e l’uguaglianza del genere femminile, l’ammissione di costoro ammettendole a quelle Manifestazioni Storiche che hanno per elemento caratterizzante l’uso delle armi (si badi bene!) non quelle leggere e piccole da autodifesa, ma quelle pesanti e macchinose come sono le Balestre Antiche all’Italiana da postazione.
Le donne siano esse mamme, sorelle, mogli o nipoti, hanno avuto ed hanno costantemente il loro posto al centro delle nostre vite e realtà, lungi da noi metterlo in dubbio e, non lo dico per piaggeria, di certo superiore il nostro. Sono sempre loro che, per nostra fortuna, ci hanno custodito gelosamente nel loro grembo, ci hanno dato la vita e ci hanno reso uomini forti dei nostri valori: la donna è elemento importante e significativo della continuità del genere umano.
Pertanto, parlando di eventi folklorici, non penso sia necessario denigrare e condannare chi, per esigenze di autenticità nelle sue varie manifestazioni, non fa riferimento al gentil sesso semplicemente perché non era presente, sin da allora, in incarichi altrettanto importanti atti a difendere le Città, ma con altri ruoli sempre importanti e alcune volte vitali.
Per i motivi sopra esposti che, ci auguriamo siano ben recepiti e percepiti nel loro giusto significato, riaffermiamo ancora e con forza che questo teatrino mediatico a cui si è assistito negli scorsi giorni sui social non fa bene al Palio, alla Balestra e a tutti gli attori in causa.
Noi lo abbiamo ereditato (il Palio) e dobbiamo custodirlo come insegna la storia stessa insieme a coloro che lo hanno tramandato!
Infine una preghiera, cessino, per cortesia, queste botta e risposta mediatici prive di rilevanza e concretezza.
Buona vita a tutti.
Il Direttivo
Della Società dei Balestrieri della Città di Gubbio